Non so da che parte cominciare per parlare di questo romanzo, o forse sarebbe meglio dire di questi romanzi, perché la zia Julia e lo scribacchino sono un intreccio di molte vite. Non è neanche giusto dire che la storia principale sia quella d’amore fra Mario, ‘Varguitas’, giovane, diciottenne, con velleità da scrittore e sua zia Julia, trentatreenne già sposata e già divorziata. Un rapporto consumato alle spalle della famiglia per evitare – possibilmente fino all’ultimo – lo scandalo, fatto di incontri semplici, adolescenziali: aperitivi nei baretti del centro di Lima, cinema serali, lunghe passeggiate facendo le impanatine (quanto mi sono piaciute queste impanatine! si tenevano per mano facendosi piccole carezze!). Dietro di loro si snoda e si annoda la vita di Radio Panamericana, con le sue mille figure del Gran Pablito, di Pascual con il vizio di riempire i bollettini di mezzogiorno con notizie tragiche, dell’amico Javier, ma anche – o forse meglio dire soprattutto – di Pedro Camacho, autore e attore di romanzi radiofonici che fanno impazzire le masse. E allora eccole le sue storie, infilarsi tra le pieghe del libro, tanto che all’inizio non capisci che siano finzione. Racconti che tolgono il fiato, mai prolissi, mai viziati nella forma. Asciutti e precisi, fin quando alcuni personaggi cominciano a trovarsi in racconti in cui non dovrebbero essere, a cambiare nome, a morire e resuscitare… storie in cui sempre più spesso cominciano ad affiorare topi, terremoti, fronti alte e spaziose, bambine investite…
Ho amato questo romanzo, pur non avendomi messo addosso la frenesia di finirlo rapidamente, l’ho gustato e centellinato, a volte mi sono trovata anche in difficoltà nell’uso di termini che non conoscevo, prontamente segnati da un asterisco (paremiologico o parafernalia o miraflorina per dirne alcuni), e chissà quanto si perde leggendo una traduzione, anche se ben fatta. Così come la mia scarsa conoscenza del mondo dell’America Latina mi avrà fatto perdere migliaia di sfumature, di allusioni, di strizzate d’occhio sui costumi locali e le dicerie, in primo il fatto che la zia Julia non fosse peruviana ma boliviana.Vivamente consigliato, voto: 8.
Frasi da ricordare:
– “Si tolga di dosso ogni pregiudizio e anche la giacca e la cravatta, e si allunghi lì”
– “Non si può combattere con se stessi perché in questa guerra c’è un solo perdente”
– “E se avessi raccontato loro – come raccontavano a me le loro conquiste – che stavo con una signora divorziata, che non era la mia amante ma la mia innamorata (nel senso più miraflorino del termine), mi avrebbero creduto secondo la più simpatica ed esoterica espressione molto in voga in quell’epoca, un coglione a vela”
Einaudi tascabili, prezzo di copertina 11,50€.
Mi piacciono un casino le tue recensioni!
Bravissima!
Grande libro.
Ne venne anche tratto un film, con Peter Falk e un giovanissimo Keanu Reeves.
In Italia lo distribuirono male, e con un titolo inammissibile – ma era grande e fedele allo spirito, se non alla lettera, del romanzo.
ho dovuto smettere subito di leggere il tuo post perchè sto leggendo proprio ora il libro!!!!!! è nella mia libreria :http://www.anobii.com/anobi/person_home.php?pid=12&lid=
Leggo solo ora la tua recensione, scusami.
Hai ragione, nella traduzione qualcosa si perde, ma la versione di Einaudi ce l’ho anch’io (oltre a quella di Seix Barral) e il traduttore ha fatto un buon lavoro. Impanatine viene da Empanadas, piatto tipico latinoamericano, Miraflorino viene da Miraflores, quartiere di ricconi della città di Lima, e tra boliviani e peruviani esiste una rivalità campanilistico-patriottica che talvolta sfocia davvero nel ridicolo.
Temevo il tuo giudizio, dato che il libro te l’ho consigliato io, ma sembra che ne sia uscito abbastanza bene. Adesso è il tuo turno di consigliarmi una lettura!
Buon 2008!
8.
senza alcun dubbio, confermo 🙂
dello stesso autore il saggio consiglia:
“Pantaleon e le visitatrici” (regalo a richiesta di natale)
io aggiungo anche “le memorie della ragazza cattiva”
P.S.lo strano caso non ti è piaciuto??? 🙂
Ciao, cercavo un’immagine per la mia recensione e mi imbatto nella tua qui riportata. Bella recensione!
E’ un piacere scoprire qualcuno che condivide le tue stesse impressioni su un (gran) libro non conosciutissimo.
Con la scusa di Vargas ho poi spulciato un po’ in giro nel tuo blog e l’ho trovato interessante e pertinente al nostro, mi chiedevo se ti andrebbe si scambiarci i propri blog nel blogroll come link.
Il nostro: http://comariecompari.wordpress.com lo gestiamo in 5 (prevalentemente in 2 tra cui me medesimo) in esso parlaimo di libri, ma anche di cinema (d’autore), di musica e, qualche volta, pubblichiamo cose fatte da noi o nostre esperienze.
ciao e scusa l’invasione.
Che bello, un blog gemello al mio! Sarà interessante confrontare le nostre recensioni per gli stessi libri, le mie sono più cervellotiche e tecniche, mi pare, meno utili come consiglio di lettura, credo. Infatti sono più studi a supporto del mio lavoro.
Complimenti.
(la mia recensione della zia Julia è su http://oggileggo.splinder.com/post/19999633/LA+ZIA+JULIA+E+LO+SCRIBACCHINO )
X UN DETERIMANTO SCRIBACCHINO
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Mi scusi, vile Pier Luigi cornutone, imboscante il proprio cognome, a differenza di che fan altri uomini veri: ma se la sua moglietttina calabrese vicinissima alla Ndrangheta, Maria Grazia Crupi, e’ una nota mignotta dei Lions clubs, simpatica, furba, si, ma pur sempre mignottona ( e spia), perche’ mai si sfoga con gli altri? Convertitevi, pregate, Iddio fa miracoli, che altro le posso dire? Fermissimo ammiratore di Michele Nista
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X UN DETERMINATO VIGLIACCO CRIMINALE MANDANTE DI SCRIBACCHINI
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Io, invece, sono un fan di Michele Nista, mentre provo assoluto schifo per il ladro, riciclatore di danaro mafioso, camorrista, ndranghetaro, cocainomane, vigliacco, ladrone di soldi e competenze, corrottissimo, nazifascistissimo, gia’ condannato a due anni di prigione, Paolo Barrai di Mercato Libero … ma malavitosissimo
Paolo Barrai, sei un verme lecchino di mafiosi, camorristi, nranghetari e assassini neonazifascisti, quali sono tutti i Berluscones. Paolo Barrai di Mercato Libero..ma camorrista, sei un pezzente corrotto, corruttore, super complottardo, prepari trappole assassine, e quando ti senti smascherato, vai fuori di testa, e fai passare questi scritti di cui ragli, che son fatti, come ben sai, dai tuoi fratelli massoni fascistissimi dei servizi segreti italiani di tipo super Pio Pompi.aro attuali, come per, di altri. Se pensi che puoi riuscire a importi e ad aver l’ultima parola ( abitudine fascistissima, che con noi, PUOI STARNE STRA CERTO, si verifichera’ ZERO E SOTTOZERO!!!!!!) ti assicuro che stai facendo il piu’ enorme errore della tua puzzona corrotta, corrutrice, ladrona e vigliacchissima vita. Lo vedrai presto.
Un ex tuo scarso ammiratore, Pippo Pocchiello, Napoli
Viscida biscia, pappa stecche, ladrone, riciclatore di cash della Ndrangheta, Paolo Barrai di Mercato Libero, ti han cacciato a calci in faccia da Citibank, perche’ sei sempre stato un delinquente. Ti sei beccato due anni di condanna a prigione, ladrone falso vigliacchisimo Paolo Barrai di Mercato Libero, non fai paura a nessuno, ne te, ne i tuoi schifosi mafascisti Berlusconazisti, nonche’ padanazisti, che hai dietro. Firmati, verme putrido Paolo Barrai di Mercato Libero, preso in giro pure dalle spie di Berlusconi zizzanianti ad hoc. Preferiremo morire che dartela vinta contati, porco mafioso.
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Un ammiratore del mai reso ai mafascisti assassini Berluscones, che varie volte, non per niente, cercarono di farlo ammazzare, Michele Nista
[…] – Se invece volete saperne ancora di più potete leggere questa recensione qui!!! […]
L’ha ribloggato su Libbre di libri.