Prima di partire per la Calabria stavo sistemando dei cd in macchina.
All’improvviso… ZOOOM! Eccolo: un ragnetto veloce e zompettante sbuca da dietro il cruscotto, si arrampica contorcendosi lungo un lieve pizzo di ragnatela e mi arriva a portata di tiro.
Mi sfilo l’infradito hawaiano e sto per colpirlo al petto. Sarà un eroe morto in battaglia.
Poi qualcosa scatta, una molla, un ricordo, un’emozione, e io inizio a piangere.
Mi torna in mente un cortometraggio di Mauro Spinelli visto con una persona speciale qualche anno fa: il sorriso di Diana.
Diana (che poi è la bellissima Anita Caprioli) si trasferisce in un vecchio appartamento polveroso, decidendo di rimetterlo a nuovo. Tra gli innumerevoli ragnetti che assediano le stanze c’è anche l’impavido guerriero Agenore. A lui basterà scambiare un sorriso di Diana per un suo gesto di amore per farlo innamorare follemente della ragazza.
Per una serie di circostanze, Agenore crederà che Diana lo ami, ma scoprirà quanto sarà dura dimostrare di amare qualcuno quando si appartiene a specie diverse e canterà così dell’amore che ci rende incompresi e sigillati in un mondo platonico…
Il Sorriso Di Diana è così una piacevole poesia agrodolce sull’amore che a volte ci fa uomini e a volte ci rende insetti arricchita da un simbolico senso allegorico dal sapore fiabesco.
A quasi venti giorni di distanza il mio Agenore è sempre lì. Ogni tanto salto dalla paura quando lo vedo sbucare all’improvviso da dietro lo specchietto retrovisore, ma è lì a ricordarmi che forse non fa tutto schifo.
Consiglio vivamente la visione, basta avere 15 minuti, anche su youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=POgSnT7LYyU (parte prima)
http://www.youtube.com/watch?v=yk70R9TAXJ8 (parte seconda)