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Archive for 17 aprile 2007

Stamattina sono stata a fare il prelievo del sangue; la terza volta da mercoledì scorso, perchè tutte le volte precedenti la coda era talmente lunga che non ce la facevo altrimenti ad arrivare in orario a lavoro. Oggi ce l’ho fatta. E’ veramente incredibile quanta gente sia convogliata in quella misera stanzetta ogni mattina, 300, 400 persone, che attendono trepidanti il loro turno. C’è la fila per l’accettazione prima e la fila per il prelievo poi. E mille umanità.

Ci sono quelli (principalmente anziani) che per essere sicuri di essere i primi vanno lì la mattina all’alba, con le copertine ed il giornale, ed aspettano sulle scomodissime seggioline arancioni per tutto il tempo, pieni di orgoglio di essere i primi. Capita così di arrivare alle 7.15 e avere già 50 persone avanti.

Ci sono quelli che non sanno di dover prendere il numerino per la fila, e quando dopo un’ora sbottano:"Ma quando sta a me?" vengono infamati e si accorgono che in quell’ora 80 persone sono passate loro avanti.

Ci sono le infermiere premurose e gentili, quelle stanche e inacidite, che credono che qualsiasi procedura, burocartica e non, debba essere universalmente conosciuta nell’universo creato.

Ci sono i signori che ti ritrovi nel bagno delle signore a cercare di fare canestro con il loro pistolino dentro il contenitore delle urine (una sfida persa in partenza, a volte non basta il water).

Ci sono quelli che dormono. Quelli che si incontrano per caso e si attaccano indescrivibili bottoni. Quelli che parlano da soli o che cercano di abbordare l’infermiera. Ci sono le signore imbellettate che sembra vadano ad un ricevimento, e quelle straniere avvolte nel velo. In generale ho visto tanta gente spaesata e triste e anche se sono consapevole che spesso le analisi del sangue sono di semplice controllo, capisco che ognuno nel suo piccolo abbia il proprio fardello, e anche se può essere leggero alla fine è sempre un fardello

"…quando c’ho il mal di stomaco,

con chi potrei condividerlo…"

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